Gruppo di Amici Pescatori Sportivi di Braone,che lavorano insieme per il raggiungimento di un obbiettivo comune:Il rispetto del Minimo Deflusso Vitale,la salvaguardia ed il monitoraggio di un bene di tutti:l'acqua del Palobbia di Braone e del suo ecosistema in genere, nel suo delicato complesso equilibrio non ancora del tutto compromesso.................Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta..........
San Francesco d'Assisi
29 ottobre 2014
APPELLO NAZIONALE PER LA SALVAGUARDIA DEI CORSI D’ACQUA DALL’ECCESSO DI SFRUTTAMENTO IDROELETTRICO
PREMESSA
Il sottostante appello, è stato consegnato durante ala conferenza stampa alla Camera dei Deputati indetta il 28/ottobre 2014. Tale documento è nato dalla volontà di molte associazioni locali che si battono per lo stesso interesse; La salvaguardia dei corsi d'acqua montani e non. Il Gruppo A.P.S. Braone, ha avuto un ruolo non irrilevante nella stesura di tale documento, infatti siamo riusciti con ferma volontà, impegno e ricerca, (all'interno del Comitato Centraline di Vallecamonica) a riunire a Edolo alcune associazioni lombarde per cercare di fare un azione comune, da lì è emersa la decisione di un azione unitaria forte, nacque così la consapevolezza che bisognava arrivare nei palazzi decisionali di Roma. Ecco allora che, venuti a conoscenza di altre realtà che si stavano muovendo nella medesima direzione, si decide di contattare le altre realtà. Nasce in tal modo, il documento sottostante, ove l' A.P.S. Braone ha detto la sua,facendo inserire alcuni dei punti in questione, chiedendo la modifica di altri e sottoscrivendo l'intero documento.
APPELLO NAZIONALE PER LA SALVAGUARDIA DEI CORSI
D’ACQUA DALL’ECCESSO DI SFRUTTAMENTO IDROELETTRICO
Le associazioni ambientaliste, culturali e tecnico-scientifiche e i comitati di cittadini di seguito
elencati
PRESO ATTO
- del ritardo da parte del Governo italiano, delle Autorità di Bacino e delle Regioni nel completo
recepimento della Direttiva Quadro sulle Acque, 2000/60/CE, che sostiene la necessità di ristabilire
la buona qualità dei corsi d’acqua e comunque di non degradarne le condizioni ecologiche;
- della necessità di promuovere azioni tese al risparmio delle risorse e dei beni comuni, alla
conservazione e alla corretta gestione del paesaggio e al rispetto degli habitat naturali sulla base
dei principi di partecipazione e di precauzione;
CONSTATATO
- che meno del 10% dei corsi d’acqua alpini mantiene ancora condizioni di naturalità elevata - cioè
non è perturbato da derivazioni, da alterazioni morfologiche significative e da immissione di
inquinanti; che i restanti corpi idrici sono in gran maggioranza sfruttati da derivazioni a scopo
idroelettrico e/o irriguo, ingenti e in successione, che in alcuni periodi dell’anno spesso arrivano a
prosciugarne interi tratti;
- che anche nei corsi d’acqua appenninici e nel resto del territorio italiano il livello di sfruttamento
delle acque superficiali e la pressione sui corpi idrici sta rapidamente aumentando, al contrario di
quanto richiederebbero gli obiettivi delle direttive europee;
- che gli incentivi statali alle fonti energetiche rinnovabili hanno scatenato una rincorsa alla
costruzione di centinaia di nuove centrali idroelettriche, in particolare di piccola taglia;
- che sempre più spesso le domande di concessione di derivazione per scopo idroelettrico
insistono in Parchi o in aree Natura 2000 (SIC o ZPS), in biotopi, o comunque in contesti ambientali
e paesaggistici di particolare pregio e fragilità;
- che è in atto la procedura EU Pilot 6011/14/ENVI da parte della COMMISSIONE EUROPEA,
Direzione Generale Ambiente tesa ad accertare, dietro specifici esposti presentati da vari soggetti,
la corretta applicazione della Direttiva - quadro “Acque” 2000/60/CE, della Direttiva “Habitat”
92/43/CEE e della Direttiva “VIA” 2011/92/UE, nei confronti del Governo Nazionale per i bacini dei
fiumi Tagliamento, Oglio e Piave;
- che ancora oggi molte grandi derivazioni non prevedono rilasci di deflusso minimo vitale a valle
delle captazioni e più in generale le misure di mitigazione degli impatti della produzione
idroelettrica sono estremamente limitate;
- che la necessità di intervenire su molti corsi d'acqua con interventi di riqualificazione ecologica,
ma anche paesaggistica, viene rimandata nonostante evidenti situazioni di criticità e degrado;
- che la normativa italiana sulla gestione delle acque non è ancora adeguata a tutelare
compiutamente le esigenze plurime che i corsi d’acqua soddisfano nei confronti degli ambienti
umani e dell’ecosistema: non solo produzione di energia ma anche altri servizi ecosistemici quali la
biodiversità, l’autodepurazione, la ricarica delle falde, il ripascimento dei litorali, lo spazio
ricreativo, il turismo, ad oggi insufficientemente tenuti in considerazione nella pianificazione e
gestione dei bacini fluviali;
pur riconoscendo che l’energia idroelettrica costituisce un’importante fonte rinnovabile in
quanto contribuisce all’abbattimento delle emissioni di CO2
SOTTOLINEANO
l’urgente necessità di adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire il conseguimento
degli obiettivi di qualità ecologica previsti dalla Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE)
E CHIEDONO
al Ministero dello Sviluppo Economico al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare al Parlamento alle Regioni alle Province Autonome di Trento e Bolzano al Segretariato della Convenzione delle Alpi per quanto di loro competenza:
• l’immediata sospensione del rilascio di nuove concessioni e autorizzazioni per impianti
idroelettrici su acque superficiali, comprese quelle attualmente in istruttoria, a cominciare
dai procedimenti in itinere che ricadono nei “siti non idonei” individuati nelle varie Regioni,
ad esclusione di tipologie e contesti circoscritti da individuare con apposito elenco (es. la
valorizzazione dei deflussi nelle reti di acquedotto e fognatura, il recupero di ruote idrauliche
di antichi opifici di particolare valore testimoniale, lo sfruttamento del reticolo minuto in
aree remote quali rifugi alpini, ecc.);
• la contemporanea revisione degli strumenti di incentivo da mantenere solo per impianti che
soddisfino tutti i requisiti di tutela dei corsi d’acqua e della biodiversità specificati ai
successivi punti;
• la contestuale apertura di un tavolo di confronto a livello nazionale, esteso anche ai
rappresentanti delle associazioni ambientaliste, pescasportive, culturali e tecnico-scientifiche,
accomunate dall’avere tra gli scopi statutari la conservazione e il miglioramento dei corsi
d’acqua e della biodiversità, con lo scopo di valutare le migliori modalità per ridurre l’impatto
delle centrali idroelettriche esistenti e minimizzare quello di eventuali nuovi impianti;
• che i Piani di Gestione dei distretti idrografici stabiliscano tangibili politiche di risparmio
nell’uso del bene idrico e nel contempo prevedano programmi di misure tesi alla
riqualificazione dei corsi d’acqua e, più in generale, del bene comune acqua;
• che venga attuato un processo rigoroso di valutazione dell’impatto ambientale, e che si
considerino in modo esplicito gli impatti cumulativi dei progetti che incidono su uno stesso
bacino imbrifero, compresi gli impatti causati da attività esterne alla produzione idroelettrica
(come le derivazioni a scopo irriguo e gli interventi di artificializzazione degli alvei); che
vengano inoltre analizzati in modo esplicito gli effetti dei previsti impianti di produzione
idroelettrica sugli elementi che valutano lo stato ecologico dei corpi idrici;
• che venga superato il concetto attuale di DMV (Deflusso Minimo Vitale) a favore di quello di
deflusso ecologico e cioè di una regola di rilascio che sia realmente in grado di garantire il
mantenimento degli obiettivi di qualità ecologica di un corpo idrico e dei servizi ecosistemici
da questi supportati;
• che sia significativamente migliorato il livello di controllo dell’effettivo rispetto dei deflussi
rilasciati in alveo e delle altre misure di mitigazione e che le sanzioni previste dalla normativa
siano effettivamente applicate in caso di comportamento fraudolento;
• che i corsi d’acqua, e in particolare quelli di montagna, vengano considerati un patrimonio di
biodiversità, di valori ambientali e paesaggistici da tutelare piuttosto che una semplice risorsa
da sfruttare in modo intensivo e indiscriminato; una risorsa preziosa per il paesaggio in grado
di favorire un turismo ricreativo alternativo e meno impattante anche in ambito fluviale,
creando nel contempo, grazie alla conservazione del bene, uno sviluppo economico e sociale
armonico del territorio;
• che venga messo in discussione l’articolato normativo secondo il quale le opere per la
realizzazione degli impianti idroelettrici, nonché le opere connesse e le infrastrutture
indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, sono di pubblica utilità ed
indifferibili ed urgenti;
• che la procedura di confronto sui Piani di Gestione dei bacini idrografici venga mantenuta
aperta e condivisa a tutti i soggetti portatori di interessi sociali ed economici; in particolare
che presso ogni Regione e Provincia autonoma venga istituito un tavolo di confronto pubblico
permanente tra tutti i cittadini sensibili alla tematica e i portatori di interesse, in specifico
accompagnamento ad ogni momento decisionale relativo alla gestione delle risorse idriche,
come contemplato dalle direttive europee, che prevedono allargati processi partecipativi al
governo del territorio;
• che si tenga conto dell’Articolo 9 della Costituzione, e soprattutto del recente
pronunciamento del Consiglio di Stato (Cons. Stato, sez. IV, 29 aprile 2014, n. 2222), che
ribadisce come il “paesaggio” sia bene primario e assoluto e che la sua tutela sia quindi
prevalente su qualsiasi altro interesse giuridicamente rilevante, sia di carattere pubblico che
privato;
• che all’interno del confronto che vede protagonisti l’Unione Europea e lo Stato Italiano nella
proposta e attuazione della Macroregione Alpina, si preveda un capitolo di impegno
comunitario che salvaguardi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo i corsi d’acqua,
costruendo un reale ponte solidaristico fra le esigenze delle popolazioni metropolitane e
quelle che vivono stabilmente nelle realtà montane.
SOTTOSCRIVONO IL DOCUMENTO:
(aggiornamento al 26 ottobre 2014):
CIRF
- Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale
Bruno
Boz, presidente
ABC
- Comitato Bellunese Acqua Bene Comune
Lucia
Ruffato, presidente
CIPRA
Italia Federica
Corrado, presidente
MW
Italia Carlo
Alberto Pinelli, presidente
LEGAMBIENTE
Vittorio
Cogliati Dezza, presidente
WWF
Italia Luigi
Epomiceno, direttore generale
Federazione
Nazionale PRO NATURA Mauro
Furlani, presidente
Associazione
Italiana per la Wilderness (AIW) – onlus
Franco
Zunino, segretario generale
ITALIA
NOSTRA Marco
Parini, presidente
LIPU
Fulvio
Mamone Capria, presidente
FORUM
ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
Paolo
Carsetti, segreteria operativa
MAN,
Associazione Mediterranea per la Natura
Deborah
Ricciardi, presidente
GRUPPO
183 Michele
Zazzi, coordinatore nazionale
Centro
Internazionale Civiltà dell’Acqua Eriberto
Eulisse, direttore
Spinning
Club Italia
Mario
Narducci, presidente
FIPSAS
Ugo
Matteoli, presidente
Alleanza
Pescatori Ricreativi Marco
Sammicheli, presidente
FIRAFT,
Federazione Italiana Rafting Danilo
Barmaz, presidente
UISP
sportpertutti Vincenzo
Manco, presidente
CAI
Veneto Francesco
Carrer, presidente
CAI
TAM Veneto -
CAI Tutela Ambiente Montano Simone Papuzzi, presidente
Mountain
Wilderness Veneto Paolo
Dori, capogruppo regionale
Federazione
Bacini di Pesca delle Dolomiti Bellunesi
Luigi
Pizzico, presidente
(Bacino
di Pesca n 2, Ansiei; Bacino di Pesca n 3, Boite; Bacino di Pesca n
4, Centro Cadore; Bacino di Pesca n 5, Agordino; Bacino di Pesca n 6,
Maè-Piave; Bacino di Pesca n 7, Alpago; Bacino di Pesca n 8, Piave;
Bacino di Pesca n 9, Cordevole; Bacino di Pesca n 10, Acque Feltrine;
Bacino di Pesca n 11, Cismon Fiorello; Bacino di Pesca n 12, Lago di
Corlo)
Bacino
di Pesca n 1, Comelico Sappada Leo
Piller, presidente
Aderiscono
al Comitato: A.s.p.d Bacino Acque Fiume Brenta, Bassano del Grappa –
A.P. Della Marca Trevigiana, Carbonera – A.P. La Fario, Caerano San
Marco – A.P. Liberi di Spresiano, Spresiano – A.P. Sile, Treviso
- A.P.S. Medio Piave, Covolo di Pederobba – A.P.S. Prà dei Gai,
Mansuè – A.P.S. La Sorgente del Sile, Cavasagra di Vedelago –
A.P.S. Amo d’Oro, Selva del Montello – A.P.S. del Meschio,
Vittorio Veneto – A.p.s. Alto Astico Leogra, Velo d’Astico –
Bacino dell’Agno Chiampo, Recoaro Terme – F.p.s. La Piave,
Nervesa della Battaglia – G.p.s. Muson Vecchio, Loreggia –
P.A.B.A.T. A.s.p.d., Vicenza – S.P. Valli del Soligo, Pieve di
Soligo – S.P.S. La sorgente, Cittadella
Comitato
a Difesa delle ex Cave di Marocco Paolo
Favaro
Coordinamento
Acqua Libera dal PFAS Antonello
Romanazzi
Associazione
Pescatori Val Sarzana, Voltago Luca
Santomaso, consigliere
LIPU
Veneto - Lega Italiana Protezione Uccelli Carlotta
Fassina, coordinatrice
Comitato
Col De Roro per la salute e l’ambiente del Basso Feltrino
Paolo
di Natale, presidente
CAI
Friuli Venezia Giulia Antonio
Zambon, presidente
Comitato
Tutela Acque Bacino Montano del Tagliamento
Umweltschutzgruppe
Vinschgau - Val Venosta Rudolf
Maurer
Comitato
Trentino Acqua Bene Comune CAI Regione Lombardia
Renata
Viviani, presidente
A.P.S.
Braone Comitato Vallecamonica
Claudio
Prandini, Capogruppo
COMITATO
CENTRALINE VALCAMONICA
Sandro
Leali, coordinatore
Aderiscono
al Comitato: Italia Nostra Sezione di Valle Camonica, Legambiente
Circolo di Valle Camonica, Associazione Amici Del Lago Moro,
Associazione Produttori Agricoli di Valle Camonica (APAV),
Associazione Culturale Graffiti, Associazione Valcamonicabio, Auser
Insieme Università della Libertà, Comitato Camuno Acqua Pubblica,
Condotta Slow Food di Valle Camonica, Gruppo Italiano Amici Della
Natura, Commissione Intersezionale CAI-TAM Valle Camonica e Sebino,
Conferenza Stabile delle Sezioni e Sottosezioni CAI di Valle Camonica
e Sebino , Meetup Vallecamonica, Osservatorio Territoriale Darfense,
Osservatorio Territoriale Edolese, GASV Gruppo di Acquisti Solidali
di Valle Camonica, GAS di Edolo, APS
Braone,
APS Angolo Terme, APSD Borno, APS Lozio, Mosca Club Vallecamonica,
Carpfishing Italia, Pescatori Hobby Sport Piancogno, Gruppo Pesca
Losine, Gruppo Pesca Bienno, Gruppo Pesca Ceto, Gruppo Pesca Esine,
APS Malonno, APS Prestine.
Comitato
Adda Sud Maurizio
Lozzi, presidente
Comitato
Acque Comasche Oreste
Ciapessoni
Coordinamento
Acqua Pubblica della Provincia di Sondrio
Martina
Simonini
Comitato
Difesa Acque Amici della Val Grosina
Giovanni
Curti, portavoce
U.N.Pe.M.
Lombardia Fabrizio Oliva
Club
Pesca a Mosca Brescia Fabrizio
Oliva
Comitato
la Nostra Staffora Alessandro
Maruffi
ARCI
Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, Provincia di Sondrio
Marco
Francesco Doria, presidente
Gruppo
Acque Valmalenco Daniela
Mascheroni Franco Rabbiosi
APS
Aironi del Sass Corbee, Val Sanagra, Grandola e Uniti, Como
Massimo
Selva, presidente
Parco
Locale di Interesse Sovracomunale della Val Sanagra
Attilio
Selva
Associazione
Storia Natura e Vita Val Sanagra, Grandola e Uniti, Como
Pietro
Tedesco
GRAM
Gruppo Ricerche Avifauna Mantovano
Daniele
Longhi, presidente
Comitato
Rogna Nostra Luca Gugiatti
Comitato
Varroncello-Pagnona, Lecco Marco
Tagliaferri
Comitato
Salviamo i Torrenti Premana, Lecco Fabrizio
Fazzini, presidente
SLM
- SCUOLA LANCIO MOSCA - Centro Studi e Formazione, Pavia
Fiorenzo
Mussi, segretario
I.A.P.S.
Sondrio Valtellina Sandro
Sozzani
Carovana
sul Serio, Bergamo Giovanni
Testa
ATAAI-Associazione
Tutela Ambienti Acquatici e Ittiofauna
Marco
Baltieri, presidente
U.N.Pe.M.
Piemonte Giovanni
Tacchini, presidente
CPS
Club Pescatori Sportivi di Novara Giovanni
Tacchini, presidente
Club
Italiano Pescatori a Mosca, Torino Luciano
Maccarini, presidente
Thymalus
Aurora Fly Fishing Club Pierangelo
Grillo, presidente
Pesca
Ambiente - Fossano (Cuneo) Valter
Paoletti, presidente
Associazione
Naturalistica Vesulus, Valle Po/Varaita
Massimiliano
Pellerino, presidente
Comitato
per il Territorio delle Quattro Province (Alessandria, Pavia,
Piacenza, Genova - alte valli dei torrenti Borbera, Curone, Staffora,
Trebbia e loro tributari) Giuseppe
Raggi, presidente
Associazione
Culturale Zone - Dora Baltea Marcello
Contini, presidente
NO
TUBE Piacenza Fabrizio
Binelli, Claudio Ghelfi
Ass.
Querciantica Camugnano Paola
Campori
Fly
Casting Club Reggio Emilia Corrado
Benassi, presidente
Aderisco alla sottoscrizione dell A.P.S. Brane, dobbiamo far sentire la nostra voce, anche noi abbiamo un grande problema dovuto all'inquinamento del Fiume Calore in provincia di Avellino che da ormai 3 anni ci priva la pesca. Nonostante le nostre numerose denuncie come associani di pesca chi inquina rimane impunito. Giovanni Esposito presidente dell'ADASLMC Montemarano (AV) esposito.gianni@tin.it
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Aderisco alla sottoscrizione dell A.P.S. Brane, dobbiamo far sentire la nostra voce, anche noi abbiamo un grande problema dovuto all'inquinamento del Fiume Calore in provincia di Avellino che da ormai 3 anni ci priva la pesca. Nonostante le nostre numerose denuncie come associani di pesca chi inquina rimane impunito.
Giovanni Esposito presidente dell'ADASLMC Montemarano (AV) esposito.gianni@tin.it
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