26 luglio 2006

Il Torrente Palobbia


Il torrente Palobbia Nel comune di Braone

Quali e quante parole
si
possono spendere per parlare di un bene comune, spesso motivo di sostentamento per intere famiglie, a volte fonte di enormi dispiaceri e calamità, ma che comunque è stato all’apice della storia di un’intera comunità e del suo collocamento in un determinato luogo? Sto parlando a ragion veduta del Torrente Palobbia, che scorre a fianco del centro abitato di Braone: il Palobbia, maggior affluente dell'Oglio nel bacino imbrifero di Vallecamonica.

Cerchiamo perciò di fare un pò di chiarezza sulla storia di questo magnifico Torrente il Palobbia di Braone

Il nome Palobbia

Non sono riuscito a reperire notizie attendibili sull’origine del nome Palobbia, forse deriva da "Palabius" antico nome iberico, su alcune vecchie mappe cartografiche il nome risulta essere Talobia, la ricerca sulle notizie a riguardo dell'origine è resa difficile dalla scarsa reperibilità di materiale, ma anche dal fatto che gli stessi abitanti del paese di Braone, non hanno la certezza dell’univoco nome del Torrente palobbia, ed, in effetti, vi è un po’ di confusione in tal senso, all’interno del comune, ai margini dei ponti principali interessati dall’attraversamento del Torrente Palobbia, vi si possono trovare cartelli segnaletici discordanti arrecanti le scritte Palobbia in un ponte e Pallobia in un altro, fra gli abitanti di Braone, qualcuno lo chiama Palobbia, qualcuno Pallobia, qualcun altro Pallobbia, e su alcuni documenti viene riportato anche il nome di Palobia, basta fare delle semplici ricerche in internet per verificare la confusione in proposito, in ogni caso la gente del paese di Braone, è tendenzialmente portata a chiamarlo Palobbia, io personalmente l’ ho sempre chiamato Palobbia e continuerò a farlo fino a quando non mi dimostreranno che in realtà si chiama in un altro modo. Non è comunque insensato azzardare l’ipotesi che il vero nome sia Palobia ( anzichè Palobbia ), infatti, andrebbe considerato che in origine non si parlava in italiano ma nei dialetti locali stretti, si può ammettere che in tali antichi linguaggi difficilmente vi si trovavano le “doppie consonanti” all’interno dello stesso nome. L’avvento della lingua Italiana e le storpiature apportate da chi cercava di italianizzare ogni termine soprattutto i nomi di luogo che non comparivano nel vocabolario, dava ampio spazio a chiunque di italianizzare a suo modo anche il nome del Torrente Palobbia, portando alla conseguente situazione attuale.

La storia del Torrente Palobbia

Le acque del Palobbia, copiose in primavera e in autunno, derivano dalle montagne del Listino e del Galiner e scendono, quando il torrente Palobbia è in piena, talmente impetuose da portare con sé sassi di notevoli dimensioni; ciò, in tutti i tempi, ha sempre provocato danni alle persone, alle case e alle colture

Se il torrente Palobbia fu uno dei motivi dell’origine del paese di Braone, fu anche il protagonista e causa di distruzioni che più volte travolsero l'abitato di Braone che fu invaso anche da diverse inondazioni. Ma oltre ad essere fonte di disastri e lutti il torrente Palobbia fu però anche cantiere di lavoro: infatti, i grandi massi di granito, trasportati a valle dalle pendici del massiccio del gruppo dell'Adamello, furono materiale usato nelle costruzioni e nell'abbellimento delle stesse fin dall'antichità. Questa consolidata tradizione, che si protrasse per secoli, fece sì che nascesse e divenisse nota e rinomata una scuola di abili scalpellini in Braone che furono gli autori anche di numerosi e classici portali che si vedono ancora oggi in molte case poste nel caratteristico centro storico di Braone. Anche nel medio evo molte e devastanti furono le inondazioni del Palobbia. Questo indusse gli abitanti di Braone, dopo l'ennesimo disastro, a spostare più a nord il paese costruendo le nuove abitazioni presso la località Sommavilla che sembrava posta in zona più riparata dalla furia delle acque del Palobbia. Ma anche nella nuova collocazione si susseguirono con impressionante ricorrenza una serie di devastanti inondazioni del Palobbia e distruzioni . Vanno ricordate, tra le più disastrose, quelle che nel 1545, 1634, 1644, 1789 e nel 1845 arrecarono grandi danni e provocarono anche vittime fra gli abitanti di Braone. Ma i Braonesi, dopo ogni inondazione del Palobbia e dopo ogni disastro, si sono sempre rimboccati le maniche e ostinatamente, con estrema testardaggine, hanno sempre ricostruito le loro abitazioni danneggiate e questo si nota benissimo nel centro storico, la vecchia anima del di Braone, dove sono visibili costruzioni erette nel cinquecento e nel seicento che sono a fianco di cascine e di fienili di epoche ben diverse.

Interventi in muratura vennero compiuti nel 1644 per aiuto del doge di Venezia Francesco Erizio e nel 1846 con la costruzione di un solido argine (Arca) nel torrente Palobbia, che risparmiò Braone dalla grande alluvione del 1960. In quest'ultima tuttavia il Palobbia distrusse il ponte in legno, alcune strade secondarie e asportò molti terreni della "Prada". In quella terribile circostanza perse la vita anche una persona di Braone, che svolgeva mansioni di guardiano agli impianti idrici. In questi ultimi anni il Genio Civile ha approntato opere adeguate di riparo, perciò le piene del torrente Palobbia non dovrebbero più dare eccessive preoccupazioni per l'avvenire.

Il Torrente Palobbia, nel suo pieno e spontaneo splendore, è luogo di scenari naturali di notevole pregio e rilievo, motivo di delizia per gli occhi degli intrepidi pescatori che lo frequentano, fonte di orgoglio per quegli abitanti di Braone che si fanno chiamare appunto Amici del Palobbia

Fra i tanti stupendi scenari che si possono ammirare nella nostra bella Valle Palobbia vi è quello che viene chiamato dialettalmente "Put Long" ovvero Ponte lungo,

un ponte risalente ai tempi della guerra bianca, sicuramente l'unica testimonianza rimasta in Vallecamonica sulle tecniche costruttive utilizzate durante la guerra per l'edificazione dei ponti.

Purtroppo, come tutti i torrenti della Vallecamonica anche il Palobbia è interessato da numerose captazioni idriche che non rispettano il Minimo Deflusso Vitale, e deturpano l’intero paesaggio naturale del Torrente Palobbia, facendo così scomparire qui predetti scenari per quasi tutto l’arco dell’anno.

A riprova di quanto detto sopra, basterebbe guardare il nostro Torrente Palobbia ormai ridotto a rigagnolo per periodi lunghissimi, e in lunghi tratti addirittura perennemente asciutto.Questo purtroppo è il risultato di un abuso delle risorse comuni da parte di alcuni enti atti alla captazione per uso idroelettrico che non rispettano il Minimo Deflusso Vitale, infatti, il Torrente Palobbia è interessato da ben quattro captazioni idriche, due delle quali di proprietà ENEL, una EDISON e una più piccola per diritti irrigui. La captazione ENEL situata in località Scalassone nel comune di Braone, lascia a valle della stessa, una distesa di sassi completamente asciutta per tutto l’arco dell’anno (salvo sporadici rilasci), la captazione EDISON che in interessa la parte di torrente attraversante l’abitato di Braone, è nella stessa identica situazione. La Captazione ENEL situata nel comune di Ceto, (che comunque è sempre sul torrente Palobbia), rilascia una quantità di acqua irrisoria da una fessura praticata nella paratia, spesso ostruita da fogliame e materiale organico trasportato dalla corrente, in passato, addirittura ridotta con assi fissate saldamente alle paratie, con il solo palese intento di ridurre ulteriormente la portata di acqua rilasciata. Si fa in oltre presente che l’acqua captata dalle varie opere di presa, non viene in alcun modo rimessa nell’alveo, neppure dopo il suo utilizzo, e che il Torrente Palobbia, fa parte del Parco dell’Adamello.

Nonostante tutto questo,

il Nostro Torrente Palobbia, è e sarà sempre nei nostri cuori, Continueremo a frequentarlo, continueremo ad andarci a pescare le ottime Trote fario presenti in discreta quantità (regolarmente seminate dai membri del gruppo A.P.S. Braone), continueremo a rinfrescarci nelle sue acque durante la calura estiva Palobbia Beach: Un tuffo nel passato, continueremo ad ammirarlo, ad apprezzarlo e a valorizzarlo, impegnandoci anche a farlo rispettare, cercando di accentuare le sue potenzialità e evidenziandone la sua importanza nel passato per la comunità di Braone, basti pensare alle incisioni rupestri che ultimamente sono state trovate nel letto del Torrente, per saperne di più visitare Palobbia Beach: Incisioni Rupestri in Palobbia?

Per vedere le fotografie delle incisioni visitare Palobbia Beach: le foto dei pitotini

Le fotografie e le informazioni sopra riportate, sono frutto di numerose ricerche sul Palobbia, fra la gente del paese di Braone e di sopraluoghi in ambiente, talune dettate dall’esperienza personale ed in parte, trovate, selezionate ed estrapolate e da vari documenti o archivi reperibili in rete tramite un qualsiasi motore di ricerca

Il presidente del gruppo A.P.S. Braone

Prandini Claudio



aps.braone@gmail.com